La scuola primaria
6 – 11 anni
Basato fermamente sul piano precedente, il “piano blu” della fanciullezza corrisponde ad una fase dello sviluppo con caratteristiche completamente differenti. Montessori lo descrive come “fase calma e di crescita uniforme” e nel grafico montessoriano (vedi) resta indiviso.
Durante questo secondo piano le funzioni e le facoltà umane, dapprima create e poi integrate, perfezionate ed arricchite, sono in grado di espandersi sia fisicamente che psichicamente. Le forze mentali del bambino in questa fase sono tali che possono non solo espandersi, ma, secondo Montessori, innalzarsi a nuove altezze, perché in questo periodo “si organizza il piano astratto dello spirito umano” (Dall’infanzia all’adolescenza).
Per il campo d’azione del bambino si schiudono orizzonti fisici e mentali tali da non porre limiti a quanto può esplorare, sempre che ne abbia la possibilità e disponga di condizioni favorevoli.
Per questo, Montessori parla della necessità di fornire un’educazione dilatatrice, un’educazione di vastità, un ambiente aperto e contatti ampi (Formazione dell’uomo).
Se il bambino piccolo “assorbiva” l’ambiente per adattarsi alla realtà a lui circostante, “questo fanciullo è capace di esplorare, interiorizzare e divenire perciò adatto ad una realtà grande come il mondo, come l’universo, come l’umanità intera con tutta la sua cultura (non necessariamente visibile o tangibile per ragioni di tempo, spazio/distanza o per altri fattori)”(Grazzini).
Conseguentemente, il bambino deve ora esplorare “l’intero problema delle scelte morali e può, insieme con gli altri, costruire una comunità o società organizzata consciamente, sia per quanto concerne le regole da cui essa è governata, sia per il lavoro da farsi”(Grazzini).
In questa fase del suo sviluppo, dice Montessori, il fanciullo ha fame di cultura, di conoscere e comprendere sia il mondo costruito dalla Natura che quello costruito dall’umanità (la Super-natura). E ora dispone delle capacità necessarie: potenza d’immaginazione, possibilità di astrarre e ragionare, vigoria fisica e salute.
La scuola Primaria
La risposta alle caratteristiche di questa fase, alle sensitività, ai bisogni e alle aspirazioni del bambino in questa fase è, per Montessori, l’educazione cosmica, che, offrendo al bambino la “visione del piano cosmico”, conduce alla consapevolezza che “ogni forma di vita poggia su movimenti intenzionali aventi uno scopo non soltanto in se stessi” (MB, p.148) e che “ogni cosa è collegata alle altre e ha il suo posto nell’universo” (PU, p.20). Solo l’acquisizione di questa consapevolezza, per Montessori, può fare acquisire al bambino prima e all’adolescente poi, l’assunzione del suo “compito cosmico”, che consiste nella “collaborazione di tutti gli esseri animati e inanimati” (EMN, p.14) e, quindi, farlo diventare consapevole della sua responsabilità di “essere che partecipa in modo cosciente al processo evolutivo cosmico”(p.50).
Già avviata nella Casa dei Bambini, l’educazione cosmica costituirà la base portante di tutto il processo educativo Montessori per la scuola Primaria e Secondaria.
Inoltre, tutte le attività svolte nella Casa dei Bambini sono considerate di vitale importanza per lavorare bene nelle classi delle Elementari. I bambini hanno infatti acquisito competenze cognitive e sociali (sistemarsi/ concentrarsi/ scrivere/ leggere/ basi per la matematica e la geometria/ conoscenze generali/ conoscenze specifiche di vocaboli fondamentali) e abilità generali (automotivazione/ autocontrollo/ autodisciplina).
“Gettati” nel periodo precedente, questi pilastri del Montessori vengono “costruiti” progressivamente durante gli anni della scuola Primaria (6-11), grazie ai soliti strumenti necessari: ambiente preparato, materiali, insegnante.
Ambiente preparato
Per tutti i motivi fin qui detti, l’ambiente preparato ora non è più solo lo spazio-classe interconnesso con altri spazi, ma diventa l’intera scuola, concepita come comunità scolastica, con le sue regole ed i lavori che vi si svolgono, come comunità di singoli che apprendono seguendo la propria spinta alla conoscenza. E’ un grande ambiente-laboratorio in cui bambini di età diverse (anche se burocraticamente suddivisi per classi di età omogenea) lavorano in continuo contatto e scambio, creando una circolarità di energia che nutre la loro mente e forma un ricco bagaglio di esperienze significative per il bambino che le vive.
Ricco di stimoli culturali, preparato con i materiali e risistemato ogni giorno in base agli interessi e all’uso che ne fanno i bambini, questo tipo di ambiente diventa il programma stesso da svolgere, risultando completamente differente rispetto a quello della scuola tradizionale. Al contrario di quest’ultima, rende possibile l’individualizzazione dei percorsi di apprendimento, in quanto ogni bambino è il protagonista di un suo percorso, in accordo con i tempi e i modi della sua natura.
Ogni bambino ha come riferimento la propria aula e la propria insegnante che, raccordandosi con le altre insegnanti, diventa la persona che “prepara” e cura la “regia” dell’ambiente-laboratorio in cui si muovono i bambini.
La singola classe è concepita come uno spazio aperto per favorire il flusso di comunicazione e scambio con le altre classi. Questo permette al bambino di essere continuamente consapevole di tutto il lavoro che si svolge attorno a sé.
Al suo interno, il principio ispiratore è sempre l’ordine, perché questo venga interiorizzato dalla mente del bambino. E’ quindi accuratamente organizzata come ambiente polivalente: consente il libero uso progressivo dei materiali, l’attività individuale e di gruppo, e si connota nei vari periodi a seconda degli interessi. E’ suddivisa in aree tematiche connesse tra loro in modo logico e riconoscibile, perché il bambino impari ad apprendere soprattutto “i rapporti tra le cose” e non si perda nei loro dettagli.
Arredi fondamentali sono considerati gli scaffali di legno a misura di bambino, che servono a dividere le aree tematiche e ad esporre i materiali, ma anche tavoli e sedie stabili ma leggeri, che si possono facilmente trasportare per cambiare attività. Questi ultimi sono disposti non per file ma in modo policentrico e vengono accostati o divisi a seconda della necessità di lavorare individualmente o in gruppo. L’angolo dell’attività libera consente al bambino di intrattenersi in attività liberamente scelte al di fuori dei cicli di lavoro.
Il corridoio è un luogo di incontro, di scambio e di lavoro. Per questo è arredato per consentire varie attività: tavoli per usare materiali diversi, tappeti per lavorare per terra, angoli per dipingere, biblioteca della scuola gestita dagli stessi bambini più grandi, etc.).
Le aule-laboratori sono attrezzate per approfondimenti specifici da svolgere su temi didattici (matematica, informatica, linguaggio, etc.)
Altri spazi permettono di svolgere altre attività : attività psicomotoria, attività artistiche (musica e teatro), ceramica, grafica, archiviazione dei materiali prodotti.
Il giardino, gestito dai bambini, consente di seminare, piantare, coltivare fiori, piccoli alberi, erbe aromatiche, ma anche di osservare e studiare gli insetti, gli uccelli, i piccoli animali in cui ci si imbatte. Tutte le attività che si svolgono in giardino vengono connesse a ricerche ed approfondimenti nel campo delle scienze.
Materiali
Poiché il Montessori è un percorso di apprendimento autoeducativo, i materiali svolgono il ruolo fondamentale di tramite attraverso cui passa la maggior parte degli insegnamenti. Si dividono in:
- materiali di vita pratica per la cura dell’ambiente e di sé
- materiali di sviluppo ( matematica e geometria, linguaggio, scienze, etc.) che rendono percepibili concetti che altrimenti resterebbero astratti.
Attraverso il loro uso l’apprendimento di un concetto diventa un’esperienza concreta, che si svolge in autonomia, cioè non più obbligata a passare prioritariamente attraverso i testi e le comunicazioni dell’insegnante.
Mentre la loro disponibilità favorisce l’autonomia del percorso, la forma e colore consentono la percezione e il controllo dell’errore e la conseguente autocorrezione. La loro gradevolezza e cura estetica aumentano nel bambino il piacere di fare.
L’impiego di materiali fragili (ceramica, vetro) ha lo scopo di rafforzare attenzione e responsabilità, sviluppando il controllo del movimento.
Particolarmente numerosi sono i materiali di matematica e geometria (dedicati allo sviluppo della mente matematica) e del linguaggio. All’elenco dei materiali classici vanno ad aggiungersi, in ogni classe, quelli ideati dalle singole insegnanti.
Non esistono libri di testo in quanto ogni classe ha una sua biblioteca che viene rifornita ed arricchita con volumi di argomenti diversi.
Insegnante
In questa fase quindi l’insegnante Montessori è:
- il “regista” del lavoro che il bambino deve compiere nel suo percorso di autoeducazione nell’ “ambiente-laboratorio”
- il costante punto di riferimento del bambino
- il “trait d’union” tra il bambino, l’ambiente e i materiali.
Per questo egli:
- prepara, cura e tiene in perfetto ordine l’ambiente, coinvolgendo nelle attività di cura anche i bambini;
- prepara le attività per il lavoro auto-educativo del bambino da svolgersi in classe, in interclasse, nei laboratori, nelle uscite, etc.;
- “inizia” il singolo bambino all’utilizzo dei materiali di sviluppo classici, creandone anche di nuovi;
- organizza il contesto in cui deve svolgersi il lavoro dei bambini (cicli di lavoro senza interruzioni, lavoro libero, scadenze, etc.);
- rispetta le libere scelte del bambino all’interno del contesto organizzato, assicurandosi che ne rispetti regole e scadenze;
- rispetta i tempi e i ritmi di apprendimento individuale del singolo bambino;
- osserva attentamente i bambini e le loro interazioni con gli altri e con l’ambiente;
- limita l’intervento diretto al necessario e all’essenziale;
- ricorre alla didattica delle “lezioni collettive” solo nelle occasioni necessarie e previste dai temi attinenti all’educazione cosmica.
Anche l’attività di verifica e valutazione svolta dall’insegnante Montessori è completamente diversa da quella svolta dall’insegnante tradizionale, che giudica l'alunno sul risultato-prodotto. L’insegnante Montessori, invece, centra la verifica e la valutazione sul soggetto-produttore, sulla sua personale dimensione ricettiva ed apprenditiva. E per farlo, prende in considerazione una vasta gamma di aspetti, quali: la capacità di scegliere autonomamente una attività; il tempo di concentrazione; la ripetizione dell’esercizio; la capacità di svolgere organicamente l’attività; la capacità di portare a termine in modo autonomo il lavoro intrapreso; il livello di autostima; il rapporto con gli altri; il rispetto delle regole; la disponibilità e la partecipazione.
Spesso vengono adottate griglie di osservazione che si ispirano al diario psicologico o carta biografica suggerita alle insegnanti dalla stessa Montessori. Queste griglie partono dall’anamnesi personale e socio-familiare di ogni singolo bambino e costituiscono una vera guida di rilevazione, descrizione e interpretazione del suo processo evolutivo, psicologico e culturale.
La Scuola primaria - per saperne di più
- Esempi di Scuola Primaria Montessori:
- I materiali Montessori, di Prisca Melucco
- Educazione Cosmica (Il curricolo della Scuola Elementare)
- Bellezza e verità dei materiali di sviluppo: mente matematica, di Benedetto Scoppola
- Il linguaggio, Speciale Vita dell’infanzia
- La mente matematica, Speciale Vita dell’infanzia
- Viaggio intorno a una Scuola primaria Montessori, ed. ONM
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